Una prestazione extraterrestre del colombiano pluri campione mondiale, davanti ad Andrea Righettini (Olympia Factory Team) e Domenico Valerio (KTM Protek Elettrosystem). Per la gara femminile, una foratura negli ultimi chilometri costa il primo posto a Debora Piana (Team Cingolani) a favore di Claudia Peretti (Olympia Factory Team).
Bellissima vittoria trentina nel Classic maschile di Andrea Dalvai (Oltrefersina MTB) che recentemente ha preferito la mtb alla bici da strada.
L’atleta colombiano della Giant-Liv Polimedical, icona a livello mondiale della mtb, specialmente delle gare marathon dove si è specializzato, 39enne, nel pieno della maturità, due maglie iridate consecutive, l’anno scorso in Turchia e due anni fa in Svizzera, è andato a conquistare oggi, domenica 25 luglio a Telve Valsugana, la 3TBike Xxl Marathon, aggiungendo così, un’altra perla preziosa alla collana delle sue innumerevoli vittorie.
Un sigillo importante per Leo Paez, perché ogni vittoria nuova rappresenta una soddisfazione, anche per il Gruppo Sportivo Lagorai Bike che alla 13esima edizione ha potuto fregiarsi di un campione del mondo in carica.
Paez ha percorso i 62 km (2.750 metri di dislivello) del Marathon in tre ore e dieci minuti, con una media di 19 chilometri orari su un percorso non di certo agevole. Una prestazione di livello, al di là del fatto che la concorrenza non gli ha messo il sale sulla coda; ma queste sono le medie degli atleti top, atleti di livello mondiale.
Dietro di lui, si è battuto come un leone, il trentino Andrea Righettini (Olympia Factory Team) già due volte vincitore sul traguardo di Telve. Un secondo posto il suo, che ha un sapore dolce, alle spalle di un campione del mondo.
La nuova 3TBike Marathon, quarta tappa del Circuito Trentino MTB presentava due percorsi: un Marathon attraverso la catena montuosa del Lagorai e un percorso corto di km 30 (1.240 metri di dislivello). In verità, un inno alla bellezza di questo ameno territorio, alla sua affascinante asperità.
Entrambi i percorsi erano inediti e stravolti rispetto alle precedenti edizioni, eccetto, ad esempio, la partenza, che dal 2019 è tornata alle origini e quindi anche quest’anno è scattata dalla Piazza Maggiore di Telve, con l’inserimento di uno start lap all'interno del paese in modo da scremare il gruppo prima di affrontare le prime difficoltà del percorso.
Prima fase di gara caratterizzata da un ritmo non esasperato, segno della consapevolezza degli atleti di dover affrontare un tracciato molto impegnativo, non solo dal punto di vista della lunghezza. Ma dopo 19 minuti, al settimo chilometro, sulla montagna di Castel Alto, si faceva subito luce il campione del mondo, accompagnato da Kevin Fantinato (Team BSR) e con un minuto di ritardo, il gruppetto formato da Domenico Valerio, Davide Foccoli, Andrea Righettini, Nicola Risatti, Gabriele Depaul e Andrea Zamboni. Dopo 22 minuti, primo passaggio al settimo chilometro anche per le donne con Debora Piana (Team Cingolani) in testa con Chiara Burato (OMAP Cicli Andreis) e Claudia Peretti Olympia Factory Team). Del vecchio tracciato di gara sono rimasti di fatto solo i 650 metri della prima salita di S. Antonio, lungo la serpentina in acciottolato con pendenze fino al 20% che affianca la condotta a monte dei Masi di Carzano. Un omaggio alla storia della gara, per poi svoltare e cambiare completamente percorso dirigendosi verso Forcella Mendana, la "Cima Coppi" del tracciato, per la prima volta oltre i 2000 metri, immersa in un selvaggio ed estremo Lagorai.
E qui la leadership di Leo Paez si andava a consolidare: il suo passaggio è con quattro di minuti di vantaggio su Andrea Righettini, più staccati invece Domenico Valerio, Davide Foccoli, Kevin Fantinato e Nicola Risatti. Sul fronte femminile, sempre al GPM Mendana Sette Selle, transitava sempre da leader, Debora Piana, davanti a Chiara Burato e Claudia Peretti, rispettivamente con quattro e sei minuti di ritardo.
Dopo aver affrontato un veloce saliscendi in quota tra Malga Ezze, l'Altopiano di Musiera e i Prai de Ziste, gli atleti scendevano di nuovo in fondovalle, per affrontare le ultime ripide rampe tra Torcegno e Telve di Sopra sulle pendici della Ziolina.
Al Coston Ciste, l’ultima vera asperità, quando mancavano circa quindici chilometri all’arrivo, tracciato in prevalenza in discesa, Leo Paez era sempre più solo con sette minuti di vantaggio su Andrea Righettini e dieci minuti su Domenico Valerio. Qui transitava anche Piana con un lungo distacco su Peretti, ma la sfortuna costerà cara all’atleta della Cingolani, che forerà all’inizio della discesa e perderà la leadership a favore dell’atleta dell’Olympia.
Affrontati Masetti, la Salita delle Fontane, 150 metri al 20% che conducono direttamente all’arrivo in Piazza Maggiore, i giochi erano fatti: vittoria extraterrestre per Leo Paez (03:10:27), secondo posto per Andrea Righettini (03:17:13) e terzo per Domenico Valerio (03:18:50).
Podio femminile dominato da Claudia Peretti (04:00:39), davanti a Debora Piana (04:02:19) e Chiara Burato (04:13:45).
Per quanto riguarda la prova Classic, il nuovo tracciato non ha varcato gli spartiacque montani tra Monte Sette Selle, Monte Ciste e Monte Salubio, ma si è snodata sui loro versanti passando tra le valli di Suerta e Porchera prima di far ritorno a Telve. Bellissima vittoria nella gara maschile per l’atleta Junior, trentino di Levico Terme, Andrea Dalvai (Oltrefersina MTB) protagonista di un recentissimo passaggio da stradista alla mtb, che ha concluso la sua prova con un tempo di 01:33:03 davanti a Stefano Bianchi (Team Manuel Bike FRM) che ha tagliato il traguardo in 01:34:15 e Luca Doliana (US Litegosa) che ha chiuso in 01:34:23.
Gara femminile vinta da Vittoria Pietrovito (Oltrefersina MTB) in 02:04:45 davanti ad Alessandra Sassano (Team Sella Bike) con un tempo di 02:07:34 e Emma Tutzer (Asc Kardaun - Cardano) in 02:09:52.
Nel weekend della 3TBIKE, c’è stato spazio anche per una gara FCI riservata ai campioni più giovani: ieri, sabato 24 luglio con inizio gare alle 15:30, presso il Parco dei Zeiati di Telve, è stato allestito un percorso dedicato alle categorie Giovanissimi (tesserati FCI). La prova era valida come 3^ tappa del Circuito Trentino MTB Kids 2021.
Per quanto riguarda la classifica del Circuito Trentino MTB dopo la terza tappa, i giochi sembrano fatti per la classifica generale femminile e quella maschile. Solidi al comando rispettivamente Claudia Peretti e Andrea Righettini (Olympia Factory Team). Le altre maglie: Categoria Junior, Stefano Bianchi (Team Manuel Bike FRM), M1 Manuel Verra (Fassa Bike), M2 Andrea Zamboni (Carina Brao Caffè), M3 Alessandro Forni (Asd Chero Group Team Sfrenati), M4 Claudia Segata (Team Todesco), M5 Stefan Ludwig (Team BSR) , M6+ Paolo Birello (GS Scavezzon Squadra Corse) , ELMT Luca Doliana (US Litegosa).
HANNO DETTO
ANDREA DALVAI (vincitore del percorso Classic)
“Ho gestito la gara, ho cercato di fare la differenza sulla salita più lunga e poi ho cercato di aumentare sempre di più il mio vantaggio, facendo corsa solitaria fin da sopra Torcegno. Io sono di Levico e vincere qua vicino a casa è sempre una grande emozione”.
VITTORIA PIETROVITO (vincitrice del percorso Classic)
“Sono molto soddisfatta. Un bellissimo circuito, tecnico anche in discesa, dopo quella lunga salita era molto difficile tenere il manubrio fisso.”
LEO PAEZ (vincitore Marathon)
“Prima tutto ringrazio gli organizzatori di questa bellissima gara, un posto veramente bello, un percorso impegnativo, mi piacciono le salite dove mi trovo meglio, mi sono divertito molto. Tornare a correre qui in Trentino è sempre un bel ricordo, mi porta la mente a quando ho iniziato a fare queste gare”. Sull’Olimpiade mancata (la squadra colombiana non si è qualificata): “le Olimpiadi sono una manifestazione unica che un atleta desidera sempre fare. Quest’anno non è stato possibile qualificarsi ma si guarda avanti, anche io ormai ho la mia età e cerco di godermi questa vita. Cercherò di fare ancora bene, ci sono tante gare da fare”.
ANDREA RIGHETTINI
“Sono più contento di essere arrivato secondo dietro Paez che primo in una gara senza di lui. Paez è l’atleta più forte della storia della mtb. Mi fa solo onore essere arrivato secondo dietro di lui, tra l’altro è mio idolo e amico. Oggi, rispetto alle ultime gare dove non ero contento, ho sentito di nuovo sensazioni migliori e grinta. La salita era dura, anche se non ripidissima. A me è piaciuta tantissimo, ma di certo il livello tecnico era altissimo. Secondo me questo era un percorso di altissimo livello. Durante la gara, Paez non l’ho mai considerato. Sulla salita c’erano dure ragazzi giovanissimi che mi hanno fatto morire, ma ho stretto i denti, poi in discesa, sono andato meglio di loro”.
DOMENICO VALERIO
“La salita lunga che arrivava alla Forcella era molto impegnativa, molto lunga e lì ho un po’ sofferto. Ho cercato di fare il mio ritmo ed ero quinto. Poi sono rientrato in cima, ho recuperato in discesa pur perdendo rispetto a Righettini perché in discesa va come un aereo e in discesa perdo sempre. L’ho recuperato e abbiamo scollinato insieme, poi lui mi ha staccato di nuovo e visto che non c’era nessuno dietro di me, sono arrivato con il mio ritmo al traguardo”.
CLAUDIA PERETTI (vincitrice Marathon)
“Il percorso è molto impegnativo perché le salite erano molto lunghe e dure e anche le discese tecniche non lasciavano recuperare più di tanto. Sono passata davanti a Debora negli ultimi chilometri perché Piana ha forato e ha dovuto cambiare la ruota”.
DEBORA PIANA
“E’ una gara bella tosta che non permette un secondo di respiro. Ho scollinato la seconda salita al 45esimo chilometro in testa, ho sempre fatto la gara davanti e all’inizio della seconda discesa ho beccato un sasso e ho strappato il copertone. Ho cercato di portare giù tutta la discesa sebbene avessi la ruota bucata, ho fatto il cambio ma nel mentre, Claudia mi ha raggiunta. Fa parte del gioco! Il pezzo più bello è stato scollinare alla Forcella. Dura ma merita!”
CHIARA BURATO
“Crampi da morire sulle salite. E’ un momento “no” per me, era l’ultima gara di questa prima parte stagione poi vedrò come affrontare il futuro. Bravissime loro, questo per me era un test, mi sono allenata poco per impegni di lavoro. Va bene lo stesso”.