Sulla soglia dei quarant’anni, il più grande discesista di tutti i tempi conquista la Black Snake per la prima volta e indossa la sua quarta maglia iridata. Dopo Nino Schurter, la firma dei giganti su un Mondiale emozionante.
Una settimana di enormi emozioni in Val di Sole, la casa degli UCI Mountain Bike World Championships 2021, ha saputo regalare un finale da pelle d’oca nel suo atto conclusivo, la grande sfida del Downhill sulla Black Snake di domenica 29 agosto.
Dopo il trionfo di Nino Schurter nel Cross Country, oggi è stato il turno di Greg Minnaar: per la seconda volta in due giorni, la Val di Sole ha incoronato il più grande interprete nella storia delle rispettive discipline.
Sulla soglia dei 40 anni (li compirà il prossimo 13 Novembre), il fenomeno sudafricano ha conquistato il suo quarto Campionato del Mondo, ad 8 anni di distanza dall’ultimo, addirittura a 18 dal primo, datato 2003. Non solo: Minnaar ha anche sfatato la sua maledizione sulla Black Snake, uno dei pochi tracciati al mondo dove non era mai riuscito a salire sul primo gradino del podio.
Le ultime discese e la festa che ne è seguita sono state un continuo di emozione collettiva, con un grande pubblico a partecipare ai continui colpi di scena di una gara mozzafiato, su un tracciato capace di entusiasmare, illudere e deludere come nessun altro.
MINNAAR DOMA LA BLACK SNAKE E SI VESTE D’ARCOBALENO
Non vinceva un Mondiale da 8 anni Greg Minnaar, ma non si è dato mai per vinto. Chi lo aveva visto allenarsi in Val di Sole nelle ultime settimane lo aveva detto: Greg ce la può fare. Il campione sudafricano aveva provato linee, preso confidenza con il tracciato, ed era cresciuto in convinzione giorno dopo giorno.
Sapevo che una vittoria era possibile, ha dichiarato il sudafricano prima di indossare l’iride, sapevo che dando tutto avrei potuto costruire una grande run, ma fino alla fine non sai mai se sarà abbastanza.
In realtà, il capolavoro dell’atleta di Pietermaritzburg è andato in scena nella seconda metà della prova, dopo essere transitato al secondo split con oltre un secondo da recuperare sul francese Benoit Coulanges. Da lì in avanti, Minnaar è entrato nel flow, galleggiando su sassi e radici e disegnando una linea perfetta negli ultimi curvoni per mettere in atto la più clamorosa delle rimonte. 3.28.963 è il tempo della run vincente, che vale oro, e che ha resistito ai successivi assalti dei francesi Bruni, Vergier e Daprela, tutti giù dal podio, quest’ultimo addirittura protagonista di due cadute.
Secondo posto per il meno atteso dei francesi, Benoit Coulanges (+0.227), eccellente interprete della selettiva sezione centrale. Bronzo all’australiano Troy Brosnan (+0.441). Tre atleti in meno di mezzo secondo dopo 2100 metri di gara: la sintesi di una gara che si farà ricordare a lungo.
Si è fermano invece ai piedi del podio il britannico Danny Hart, mentre il giovanissimo Matt Walker ha chiuso la top-5 dimostrando di appartenere all’élite della disciplina. Niente da fare anche per il britannico Laurie Greenland, che stavolta non ha trovato ispirazione sulla sua pista preferita, vittima di una caduta nella prima parte del tracciato. Primo degli italiani, il sardo Davide Palazzari, ventiseiesimo.